Sarà forse perché in questa estate, che
per fortuna sta finendo, ha fatto più caldo del previsto o perché la
dirigenza attuale del Savona FBC non ha la minima conoscenza della
storia della società che rappresenta – vedasi il vuoto cosmico in
occasione della scomparsa di una bandiera biancoblu come Galindo
– ma sentir ipotizzare un’eventuale fusione con la vicina squadra di
Albissola, approdata quest’anno per la prima volta in serie D, fa quasi
piangere.
Se tutto questo dipenda dalla spocchia
che spesso colpisce chi, alla guida di una società di calcio e
credendosi milionario, pensa di poter essere libero di calpestare storia
e tradizioni, passando sopra al giudizio dei tifosi, oppure
semplicemente perché spinto da interessi economici personali, non è dato
sapere.