sabato 21 febbraio 2015

Ascoli - Savona 1-0

Grandissimo Savona si dirà oggi. I biancoblù hanno tenuto testa all'Ascoli e perdono solo per 1-0, miglior risultato in trasferta degli ultimi tempi per quanto riguarda le sconfitte.

Scherzi a parte, bisogna sottolineare l'ottima prestazione di Rossini che ha fatto parate importantissime e ci ha tenuto in gioco fino all'ultimo, ma nessuno in squadra è in grado di approfittarne perché:

Perché il centrocampo è debole e non riesce a velocizzare le azioni, cincischia troppo con pause che consentono alla difesa avversaria di recuperare.

Perché nessuno è in grado di impensierire la difesa avversaria, gioco troppo compassato senza verticalizzazioni e troppo prevedibile.

Perché le punte sono "spuntate" e lasciate troppo sole. Giocassimo una settimana non si fa un gol nemmeno a morire.

Perché siccome da centrocampo in su siamo troppo evanescenti ed inconsistenti, la squadra avversaria ha tutto il tempo per attaccarci sapendo che non correrà particolari pericoli e prima o poi il gol lo fa.

Migliore in campo ed in assoluto: Rossini. Ribadisco, ci ha tenuti in gioco fino all'ultimo ed ha evitato il peggio. Non gli si può anche chiedere di fare i gol ...

Ogni volta che andiamo in svantaggio si spegne la luce e si fa notte, nessuno è in grado di dare un cambio ai tempi della manovra. Abbiamo imparato a difenderci discretamente, ma se non si fanno i gol tutto è inutile ... Non si possono passare le partite a cercare di subire il meno possibile ...

Una tristezza!

venerdì 20 febbraio 2015

Tifosi d'altre squadre ...

Caos Barletta, i tifosi vendono la squadra

Continua  la confusione societaria in casa Barletta: il presidente Giuseppe Perpignano dopo aver deciso di vendere il club ha dato mandato ai tifosi di trovare nuovi acquirenti. E intanto, con gli stipendi ancora non pagati, si annuncia una pesante penalizzazione in arrivo ...
Fonte: Tuttolegapro

giovedì 19 febbraio 2015

Comunicato del Vecchio Stampo Savona


A, B, C & D  VIA  DA  QUI !

Non saremo mai voluti arrivare a questo punto, a scrivere questo comunicato. 


La scelta per noi è molto dura e dolorosa, ma forse l'unica in grado di far capire a quei 4 indegni che stanno in società, che così avanti non si può andare.


Da oggi abbiamo deciso di non seguire più la squadra in trasferta,

di non esporre più le nostre pezze sia in casa che in trasferta.


Questa scelta per noi è dolorosa, ma forse una delle più sensate

che abbiamo preso in questi ultimi anni ...


Gli appartenenti al gruppo saranno liberi di seguire in trasferta

la squadra a titolo personale.


Sia chiaro, questa non è una resa, ma solo la continuazione della battaglia che portiamo avanti da tempo contro la propietà e la dirigenza del nostro amato Savona calcio.


Il disertare le trasferte andrà avanti fino a quando questi "Banditi" non saranno spediti ... con le buone o con le cattive, via da questa città!


La nostra pazienza è finita!


Concludiamo esprimendo


SOLIDARIETA' AI CALCIATORI
che ad oggi devono ricevere varie mensilità arretrate,
MA LI INVITIAMO A NON LASCIAR AFFONDARE LA BARCA, A PROVARE A CONQUISTARE ALMENO PER LORO E PER NOI UNA SALVEZZA CHE A OGGI PARE DAVVERO DIFFICILE ...

VIA LA MERDA DAL BACIGALUPO!!!


mercoledì 18 febbraio 2015

Ci vogliono le spalle larghe ed il portafoglio gonfio ...

Niccolò Machiavelli
Questa è la frase più ripetuta da Aldo Spinelli, che tutti conosciamo. Più volte u sciu Aldo nelle interviste asseriva che per gestire una società di calcio "belìn, ci vogliono le spalle larghe ed il portafoglio gonfio".

Nelle varie trattative per la cessione del Livorno, mai avvenuta, ripeteva questo mantra non credendo che ci fossero persone all'altezza della situazione.

Certo le spalle larghe e il portafoglio gonfio danno una certa tranquillità, ma da soli non bastano se il braccino è corto ... (Ahimè, anch'io sono cascato in queste espressioni poco nobili, tuttavia inevitabili, giunti a questo punto della situazione).

Aldo Spinelli e Aldo Delepiane, due persone con lo stesso nome, ma con passioni diverse. Il genovese, più estroverso e passionale, il nostro Aldo, persona chiusa e schiva, fredda e calcolatrice. Almeno così appare ai miei occhi.

Non sono un giornalista, non sono nemmeno uno scrittore e cercare di esprimere qualcosa in questo momento è difficilissimo. Trovare gli argomenti per considerare e cercare di capire i fatti è un'impresa titanica, tanta è la frustrazione, la delusione, la rabbia.

Il fior fiore dell'imprenditoria savonese si dice sia Aldo Dellepiane. Ma se il cavaliere è il meglio di quello che può offrire Savona e provincia, come sono gli altri? Come fa un imprenditore di quel calibro a non pagare gli stipendi per tempo, solo perché attendeva i contibuti federali, che si sono poi rivelati ben minori rispetto all'anno passato. Il Secolo XIX scrive di 39.000 euro invece dei 160.000. Un presidente responsabile e serio di un sodalizio sportivo, non aspetta di ricevere dei contributi per pagare gli emolumenti e gli stipendi ai dipendenti e ai giocatori. I soldi li anticipa! E poi rientra del capitale versato al momento in cui riceve i contributi. Non si può raschiare il fondo in quella maniera lì.

Quando si prende la responsabilità di una squadra di calcio, si deve sapere che è come prendere un'azienda, con tutti gli obblighi di legge. Non è possibile pagare fornitori e dipendenti solo e quando si percepiscono i fondi federali. Gli stipendi vanno pagati con regolarità a prescindere ... Bisogna mettere in conto gli imprevisti ed essere in grado di farsi carico da soli degli obblighi nei confronti di dipendenti e fornitori.

Non credo che il signor Dellepiane sia l'ultimo arrivato e non penso che debba essere io a dovergli spiegare tutto questo. Il Cavaliere non avrebbe creato tutto quello che ha creato, se fosse un "allocco". Io lo credo intelligente e astuto, ma l'atteggiamento per quello che sta succedendo, mi fa capire un particolare, anzi che ci siano due possibili spiegazioni: plausibili ...

1. o al signor Dellepiane non interessa assolutamente nulla del Savona e il suo primo imperativo è risparmiare il più possibile, nel senso di non spendere assolutamente soldi propri, con i risultati che ne conseguono,
2. oppure è in malafede e quello che gli è servito per raggiungere certi scopi lo distrugge cinicamente per raggiungerne degli altri.

Mi deve scusare il cav. Dellepiane, se faccio questi ragionamenti ad alta voce, rimango a livello di ragionamento e di congetture, non lo conosco certo personalmente e non lo posso giudicare, ma in base ai fatti che si sono susseguiti negli ultimi tempi, da tifoso mi sento di dover esprimere i dubbi che mi assalgono.

Partiamo dall'ipotesi 1.
Persona stundaia, poco appassionata, DP ha preso il Savona per un obbligo morale nei confronti del Comune di Savona, col quale ha discreti rapporti. L'ha fatto forse solo perché ha potuto comprare il sodalizio ad 1 euro. Probabilmente di più non avrebbe investito ... Alla fine della scorsa stagione si scriveva addirittura che avrebbe chiuso la stagione con un leggero attivo. L'imperativo è solo e sempre comunque quello di non spendere. Insomma di non spendere soldi suoi o comunque non anticiparli...
Il medico non glielo ha certo consigliato di prendere il Savona, soprattutto per gestirlo poi in questo modo ... Tanto più che, se è vero come si dice, che Aldo Spinelli sarebbe stato interessato a prelevare il sodalizio biancoblu, non si comprende bene perché si abbia voluto favorire il signor Dellepiane. Si sa benissimo che, quando si muove Spinelli, lo fa perché del calcio almeno ha la passione ... Indipendentemente da altri interessi ...

Se passiamo all'ipotesi 2
allora il quadro diventerebbe machiavellico* e terrificante. Ecco l'ipotesi. Il rapporto tra Comune di Savona e il sig. Dellepiane è idilliaco ed è fatto di scambio di cortesie. Gli viene consentito senza intoppi di prelevare l'ultracentenaria società biancoblu salvandola dal fallimento alla cifra modica di 1 euro. Il Savona è salvo e vince subito dopo addirittura il campionato di II divisione. Il Crescent2 (se sono bene informato) viene autorizzato. Non si può negare una cosa così a chi salva la storica società cittadina dalla sparizione. Corda rischia la vittoria anche della I divisione e sfiora la salita in serie B. Questo non va bene, non può andare, ma non si può ammettere che non va bene. Andrebbe contro la città. Con una squadra in B ci sarebbe probabilmente il problema dello stadio più grande a discapito delle volumetrie in edilizia. Non conosco il PUC nel dettaglio, ma si parlava ormai già da troppo tempo di ridurre lo stadio a "stadietto" per realizzare i palazzi progettati. Con un Savona in serie B c'è uno stravolgimento di quello che è stato gia pianificato. Che si fa? Prima si elimina un allenatore vincente e poi si smonta la squadra. Gli striscioni senza Corda e con Di Napoli però sono ancora forti e rimangono in una posizione pressoché tranquilla, anche se appena sopra i playout. Allora dopo la 19esima giornata,  l'ultima volta di Quintavalla, corrispondente con l'ultima vittoria del Savona, ci si sbarazza di Quintavalla, del cuore della squadra. Il Savona non vince più, ma dopo un discreto numero di sconfitte consecutive, riesce a portare in porto due pareggi di seguito, anche se sofferti: 2 punti preziosi ... E se il Savona si salvasse? Meglio dare un altro colpettino di grazia. Basta ritardare il pagamento degli stipendi, atto a far scattare 2 punti di penalizzazione, che così annullerebbero i due pareggi e la serie D si fa più vicina.
Col principio di non anticipare nella maniera più assoluta alcun capitale, si accompagna dolcemente il Savona agli inferi. I tifosi disertano delusi e un Savona senza seguito non può essere oggetto di investimenti importanti e di interessi da parte di chichessia. Il Savona in serie D sarebbe molto meno seguito. La tifoseria, anche quella più calda e appassionata è stata lavorata minuziosamente ai fianchi e la schiera di ultracinquantenni cede ai colpi continui. Lo stadio Bacigalupo non ha più necessità di essere una "cattedrale nel deserto". Troppo grande, bisogna adeguarlo alle esigenze di una società calcistica dilettantistica. 2000-3000, massimo 4000 posti, viene ridotto notevolmente. Non ci sono più gli obblighi di dover stare a certe regole imposte dalla Federazione di Lega Pro. Ecco che gli spazi si aprono. Che si fa ora? La risposta è superflua, era stato già tutto programmato e lo raccontano i numerosissimi articoli che si leggono in internet riguardanti PUC e la speculazione edlizia a Savona.

Quello che ho scritto è frutto della mia immaginazione, non accuso nessuno e come ho scritto sopra, sono solo pensieri ad alta voce e non ho la pretesa di ergermi a giudice della situazione. Avrei potuto anche cambiare i nomi dei protagonisti, ma mi sarebbe sembrato ipocrita. Forse mi sbaglio, ma allora sarebbe importante che il cav. Dellepiane comunicasse qualcosa alla città, ai tifosi del Savona, che spiegasse come sono le cose, che intenzioni ha. Questo lo potrebbe far apparire in una luce diversa. Gli appassionati hanno bisogno di sapere. Sono quelli che stanno peggio perché hanno a cuore la situazione del Savona. Perché sono quelli che non hanno potere, perché il potere logora chi non ce l'ha, come diceva il ministro Andreotti.

Una parola di affetto per i tifosi, una parola di affetto per il Savona e tutto potrebbe migliorare in brevissimo tempo, anche con la squadra ultima in classifica. Perché il cavaliere deve una spiegazione alla città, di una gestione così stupida e goffa. Perché se non prende posizione e non dà spiegazioni allora è d'accordo su quello che ho scritto, perché chi tace acconsente ...

Forza Sann-a!!!!

*machiavèllico agg. (pl. m. -ci). – Conforme alle dottrine di Niccolò Machiavelli, come sono state spesso interpretate, soprattutto in passato, ossia con enfasi particolare sul cinismo e sulla spregiudicatezza che sarebbero giustificati in un governante il quale persegua il fine della conservazione del proprio potere, concetto talvolta riassunto, piuttosto arbitrariamente, nell’espressione «il fine giustifica i mezzi» (il Machiavelli sosteneva invece che il fine della politica è la promozione della potenza di uno stato e che ogni mezzo utile a tal fine è lecito, anche se immorale, in quanto l’etica è e va tenuta separata dall’azione politica); il termine è riferito in partic. ai comportamenti e alle strategie di chi non rifugge dall’usare l’inganno e la violenza per ottenere vantaggi politici, ed è più in generale usato per connotare modi di pensare e di agire astuti e subdoli, o persone prive di scrupoli: una politica m.; arti m.; un piano m.; un complotto m.; una mente machiavellica. ◆ Avv. machiavellicaménte, con mezzi e comportamenti spregiudicatamente utilitarî, astuti e privi di scrupoli: un piano machiavellicamente congegnato; perseguire machiavellicamente il proprio scopo.

domenica 15 febbraio 2015

Il Savona non vince più ...

SAVONA - GUBBIO 1-1


La situazione dopo la venticinquesima giornata è tremendamente difficile anche se non ancora compromessa. La mia previsione, il mio dubbio che si sarebbe andato incontro ad un numero di pareggi interminabili, si sta avverando. E questo è il secondo consecutivo casalingo. Ora le nostre vittorie sono diventati i pareggi ...

Non c'è nulla di cui essere contenti. Spero che non si sentano commenti del tipo: il vento ha reso difficile il controllo della palla ... Siamo stati sfortunati ... La squadra si è impegnata, ma ... L'arbitro ecc ...

Sarebbero tutte scuse per cercare di non voler vedere che, nonostante l'impegno, questa squadra non è più in grado di vincere una partita.

Avrei voluto cominciare a scrivere questo Post con il titolo:

Barghigiani VIA !!!
Cennicola VIA !!!
Aloisi VIA !!!

Poi la bellissima rete siglata da Marconi (un difensore, un giocatore della vecchia guardia Cordiana), ha ammortizzato la sofferenza ed alimentato la speranza. È inutile però girarci intorno. Lo ribadisco, l'aver sconvolto la squadra in una campagna acquisti poco comprensibile a gennaio, non ha migliorato la situazione, anzi ...

Si è sostituito De Feo (5 gol), già affiatato con la squadra dal mese di agosto, con Giovinco, che si deve ancora adattare. Stesso discorso per Spadafora, con 4 gol. Sono stati mandati via coloro che sono stati utili al Savona con le loro reti.

Analizziamo ancora oggi la posizione della classifica, che ci svela e fotografa la situazione con una crudeltà assoluta.

Il Savona inizia il campionato al centro classifica alternando qualche buon pareggio a qualche vittoria, veleggiando tra il 5° e il 9° posto. Perché? Semplice. Il Savona aveva acquisito la nomea di squadra combattiva e tosta, ne veniva da un ottimo campionato in cui ha accarezzato il sogno della serie B con Corda. Le squadre che ci hanno affrontato all'inizio non ci conoscevano e sono state prudenti nei nostri confronti. E lì sono stati ottenuti i risultati migliori. Oltrettutto si sapeva che gli striscioni in casa erano pressoché imbattibili ed hanno mantenuto l'imbattibilità casalinga per qualche tempo.

Ma il Savona ha rivelato, col passare delle giornate un punto debole: il portiere Pennisi. Nelle partite successive gli avversari hanno tirato anche da lontano e le papere del nostro portiere hanno provocato la prima incrinatura in difesa ed incoraggiato gli avversari ad attaccarci.

Lo si vede seguendo l'andamento del grafico fino all'ottava giornata. Il Savona piomba dal 5° posto al 18° posto. Si sono persi punti incredibili ... Il Savona perde 4 partite consecutive (e pensare che Di Napoli aveva detto in un'intervista che se ne sarebbe andato lui spontaneamente, se avesse perso 4 o 5 partite consecutive. Forse ha aspettato di perdere la quinta? Che per sua fortuna veniva pareggiata a Pontedera per 1-1). Va beh, lasciamo perdere ...

Il settore tecnico a questo punto interviene e subentra Addario in porta, dall'ottava giornata. Il Savona sembra riprendersi lentamente e con Addario in porta sale in poche partite dal 18° all'11° posto. Poi alterna qualche vittoria con qualche pareggio e qualche sconfitta pesante, ma si mantiene a cavallo tra il 14° e l'11° posto, sempre comunque fuori dai playout.

Alla tredicesima giornata, con il Savona 13°, viene esonerato Di Napoli e gli subentra Aloisi. Questa è stata senza dubbio una mossa sbagliatissima, perché Di Napoli, pur non ottenendo risultati eclatanti, era riuscito ad ottenere un equilibrio discreto nella squadra. Lo score di Aloisi parla chiaro: 1 vittoria molto fortuita, 5 sconfitte consecutive e 2 pareggi consecutivi casalinghi. Cinque punti conquistati (5) su ventiquattro (24) a disposizione.

Ma attenzione !!!! Non tutte le colpe sono da attribuire ad Aloisi. Lui è frutto di una situazione gestita in maniera dilettantistica e rovinosa nei confronti di una squadra che fino a pochi mesi prima era considerata vincente.

Osservate con attenzione l'evolversi della posizione di classifica a partire dalla diciannovesima giornata. Da quella giornata viene tolto Quintavalla dalla squadra, che viene ceduto al Real Vicenza. Gli striscioni perdono un condottiero, un uomo di esperienza, un ragazzo molto amato e che fa spogliatoio. È stato distrutto un equilibrio delicatissimo tarpando la zona nevralgica del centrocampo ... I biancoblu appaiono come se avessero perso una guida e vanno incontro ad una serie di sconfitte consecutive.

Dalla ventesima giornata in poi, si estromettono a poco a poco prima Spadafora, che non trova più spazio, poi De Feo (9 gol in due). Quindi si sostituiscono giocatori al centrocampo con l'avvento di Taddei, poi Giovinco e gli altri ancora che sono subentrati di settimana in settimana, a corto di preparazione e che devono ambientarsi. Nel frattempo che il Savona attua questa incomprensibile rivoluzione nella parte nevralgica del campionato, la squadra subisce 11 gol e ne fa solo 2, di cui uno oggi, ´su una situazione standard e uno su rigore di Scappini.

È inutile proseguire, perché il grafico parla da solo. Avremmo almeno potuto migliorare la posizione di classifica, grazie al punticino di oggi, dalla diciasettesima alla sedicesima posizione, ma è dell'ultimo momento la notizia della vittoria del Prato sull'Ascoli per 3-1, che ci conserva saldamente al diciasettesimo posto e sempre ancorati in zona playout e il cammino pare sempre più difficile.

Il Prato ha asfaltato e preso a pallonate l'Ascoli e ha vinto in 10 contro 11.

La linea rossa è la tendenza e la tendenza dice che siamo in caduta libera. Sabato prossimo ad Ascoli servirebbe solo vincere, ma al momento attuale sembra un po' un'utopia. Bisogna tuttavia continuare a crederci, perché la speranza è l'ultima a morire, ma non credo che a livello psicologico, questa squadra sia in grado di fare più di tanto.

Se io fossi il presidente, per il bene del Savona mandrei via Barchigiani, Cennicola e Aloisi e farei tornare Corda. Ma si sa che la situazione è difficile e complicata e non si conosce la situazione interna alla società. Ma i risultati parlano a sfavore di chi ha creato una tale confusione, improntando una rivoluzione in seno al sodalizio che è incomprensibile da chichessia.

Nonostante tutto FORZA SAVONA!!!

lunedì 9 febbraio 2015

Per gli amanti delle statistiche


Oggi mi hanno incuriosito le prestazioni dei portieri e i gol subiti dagli striscioni. Un po' preoccupato per l'evolversi della situazione per niente positiva., ho dato un'occhiata alle numerose statistiche riportate dal Savonaclub.it. 

Ho voluto fare così un raffronto tra i gol subiti, i minuti giocati e le presenze dei 3 portieri. Sembra incredibile, ma se la giri come vuoi, la risposta è che il Savona prende costantemente lo stesso numero di gol, indiferentemente da chi gioca in porta.

Mi spiego meglio:

Addario è il portiere che ha giocato di più:
13 presenze, 1243 minuti giocati, 21 gol subiti.

Il primo raffronto l'ho fatto su Pennesi, che ha giocato 8 partite, per un totale di 762 minuti giocati.
Se si fa l'equazione (P=Presenze; G=Gol; M=Minuti) 
8P:-14G=13P:X
il risultato ci dice che se Pennesi avesse avuto le stesse presenze di Addario, avrebbe subito, in base a questa proiezione, 22,75 reti (1,75 gol in più di Addario).
Raffrontando invece i minuti giocati si ha:
762M:-14G=1243M:X = 22,83 reti (1,85 in più di Addario).

Quindi le due prestazioni a confronto hanno una differenza leggermente a favore di Addario, ma il risultato è quasi lo stesso, ossia non vi è una differenza rilevante in base ai minuti giocati o alle presenze in squadra.

Ora il confronto con Rossini
In base alle presenze:
3P:-5G=-13P:X  =  21,66 reti
In base ai minuti giocati:
286M:-5G=1243M:X  =  21,73 reti

Conclusione:
Se anche Rossini e Pennesi avessero giocato le stesse partite oppure gli stessi minuti di Addario, la classifica sarebbe questa:

In base ai minuti (1243 minuti = 13,81 partite giocate):
1. Addario: -21
2. Rossini: -21,73
3. Pennesi: -22,83

In base alle presenze:
1. Addario: -21
2. Rossini: -21,66
3. Pennesi: -22,75

In base a questo raffronto matematico, che cela anche una discreta verità, si può evincere che il Savona, come scritto sopra,  prende costantemente lo stesso numero di reti, chiunque giochi in porta. Le statistiche a volte sono amare, ma servono a capire ... Il vantaggio di Addario su Rossini o su Pennesi, non è così rilevante da farci diventare ottimisti, anzi ...

La costante dei 3 portieri è
(21+21,73+22,83):3=21,85
(21+21,66+22,75):3=21,80

Tenendo conto che nell'ultima parte del campionato si sono subiti più gol, ma considerando la media totale (nella prima parte della stagione si sono presi meno gol) e proiettandola fino alla fine del campionato si ottiene il seguente risultato:

24P:40G=38P:X  = 63,3 RETI

La statistica è veramente impietosa, ma la matematica non è un'opinione e serve per poter intervenire e cambiare qualcosa.
Vediamo se questo calcolo si rivelerà esatto a fine campionato. Io dico di si. I numeri sono quelli. Se si segnano 80 gol ci si può salvare, però mi pare poco probabile che gli striscioni riusciranno a segnare una sessantina di gol da ora alla fine del campionato. Probabilmente subiremo anche di meno, ma il problema sarà che saremo occupati a non prenderle ed il gioco difensivo non ci può concedere la chance di giocare più in avanti.
Questi numeri ci dicono che andremo probabilmente incontro ad una serie interminata di pareggi. E sabato è stato il primo ...

giovedì 5 febbraio 2015

L'intervista di Corda

http://www.campuswave.it/wp-content/uploads/2015/02/ninnicorda.mp3
Clicca sull'immagine per ascoltare l'intervista di Ninni Corda, rilasciata a Campuswave.it